Se state cercando qualche dritta per organizzare un pic-nic in Cilento, questo post fa al caso vostro. Vi racconterò di due aziende cilentane dove è possibile degustare prodotti a km zero.
Finalmente mi sono concessa un bel viaggio alla scoperta del Cilento.
Quella parte di Campania che un po’ non sembra Campania, più a Sud, verso Basilicata e Calabria.
Una terra dal mare meraviglioso dai colori contrastanti, ricca di tradizioni e buon cibo.
Tuttavia ho voluto scoprirla a modo mio, guardando non al mare bensì all’entroterra.
Ebbene sì, perché il Cilento non è solo sole e salsedine, ma è soprattutto natura incontaminata e selvaggia.
Il parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, con i suoi circa 181.000 ettari, è oggi uno dei più grandi parchi d’Italia.
Grazie alle sue caratteristiche, all’aria pulita e al clima favorevole, il parco del Cilento è un luogo perfetto per dedicarsi alla terra, alle coltivazioni e per riprendere le antiche tradizioni di famiglia.
E’ così che ad Aquara, borgo incastonato tra le colline che affacciano sulla Valle del Calore e dal quale si riesce a scorgere il mar Tirreno, ho fatto visita a due aziende cilentane a conduzione familiare vivendo una experience in campagna degna di nota.
Azienda Agricola Mastrantuono: l’olio buono come si faceva una volta (e non solo)
La prima tappa è l’Azienda Agricola Mastrantuono, una realtà di famiglia che da generazioni tramanda tradizione e buon vivere.
L’azienda sorge proprio in collina, ad oltre 500 m s.l.m., un’esposizione ideale per la coltivazione degli ulivi e la produzione dell’olio extravergine d’oliva, prodotto di punta dell’azienda.
L’Agricola Mastrantuono è ormai alla terza generazione, resilienza e passione hanno permesso a questa famiglia di restare e fare bene in un contesto in cui, per loro stessa ammissione, era più facile andare via.
Rosalina e Giampaolo Mastrantuono hanno preso in mano le redini dell’azienda rispettando i valori tramandati da nonno Paolo e papà Luigi, riuscendo a comprendere la fortuna di risiedere in un luogo in cui è possibile vivere ancora in maniera lenta e a contatto con ciò che conta.
Il territorio è visto e vissuto come un porto sicuro, qui si può godere di aria sana, buon cibo e di un’ospitalità e cordialità che scaldano il cuore.
Una frase mi ha colpito molto: “qui il limite diventa orizzonte, il “limite” imposto dalla vita di paese, dove a volte mancano i lussi e gli sfarzi, è il nostro orizzonte per guardare al futuro conservando valori e tradizioni”.
Chi mi conosce sa bene che questo è esattamente tutto ciò in cui credo.
Ed è proprio tutto quello che ho vissuto durante il pic-nic organizzato tra gli splendidi uliveti dell’Azienda Mastrantuono.
Sono stata accolta come se facessi parte anch’io della famiglia e ho trovato una struttura perfettamente curata in ogni dettaglio eppure ancora così autentica.
Ho iniziato con una degustazione di olio extravergine d’oliva, il loro Radici.
Radici è un blend di cultivar italiane, il suo colore è un verde dai riflessi giallo oro inconfondibili e il suo sapore è erbaceo ed equilibrato.
Tutte le fasi produttive seguono la tradizione e vengono svolte nel rispetto dei cicli biologici delle colture.
E’ l’olio di una volta, quello che il capofamiglia acquistava in grandi quantità per garantirne l’utilizzo a tutti i familiari per tutto l’anno, fino alla raccolta successiva.
E, proprio utilizzando quest’olio, l’azienda ha avuto la bellissima idea di mettermi con le mani in pasta!
Sotto la sapiente guida di mamma Antonella, ho realizzato le mie primissime melanzane sott’olio seguendo la tipica ricetta cilentana (scrivetemi pure se volete saperne di più).
E’ stato organizzato un vero e proprio laboratorio a cielo aperto tra i giardini della struttura con tutti gli ingredienti per realizzare la ricetta in questione.
Step by step ho riempito il mio barattolino che ho aperto e degustato solo dopo le canoniche due settimane necessarie a far insaporire ben bene le melanzane (ricetta perfetta, ve lo assicuro!)
Dopo il laboratorio, è stata la volta del meritato pranzo.
Un pic-nic in Cilento tra gli uliveti, una delle esperienze più belle che io abbia mai vissuto.
Ogni prodotto è coltivato e preparato da loro, rigorosamente a km zero.
La location è splendida e nulla dell’intero pic-nic è lasciato al caso.
Durante il pic-nic ho potuto assaggiare in anteprime le melanzane (non le mie, ma proprio quelle della signora Antonella), diversi salumi e formaggi buonissimi, ortaggi e vino bianco e rosso prodotto sempre in azienda.
Pensate che i vigneti sono ancora quelli messi a dimora da nonno Paolo, così come gli storici uliveti.
Insomma se state pensando di organizzare un pic-nic in Cilento, non potete non fare tappa presso l’Azienda Agricola Mastrantuono!
Tenuta Mainardi: wine tour e degustazione attiva in vigna
La seconda tappa è stata invece la Tenuta Mainardi, un’azienda vitivinicola a conduzione familiare situata tra la campagne di Aquara, precisamente in località Mainardi.
A Tenuta Mainardi si uniscono la passione per la terra, per il vino e per la buona cucina.
Anche qui è la terza generazione ad occuparsi dell’azienda, segno inconfondibile che da queste parti il legame con il proprio territorio è forte.
L’azienda è stata fondata nel 1955 da nonno Giuseppe Serra un agricoltore locale dedito alla produzione di ortaggi, olio e vino.
Il figlio Domenico ha continuato questa tradizione specializzandosi soprattutto nella produzione vitivinicola.
Le tecniche di coltivazione utilizzate sono quelle più arcaiche e naturali, quelle che oggi vengono comunemente indicate con il termine “biologiche”.
In questa azienda è tutto biologico e a km zero da generazioni.
Presso la Tenuta Mainardi è possibile partecipare a percorsi guidati nella natura, attività in vigna e degustazioni uniche presso la loro Taberna.
Con questo mood Luca e Marco Serra mi hanno aperto le porte di casa, facendomi vivere un’esperienza a 360° tra i vigneti di famiglia.
Non è stata la solita visita tra le vigne, ma una vera e propria degustazione attiva.
Circondata da campagne a perdita d’occhio, ho raccolto personalmente – e assaggiato, le foto non mentono – le dolci uve del vitigno Moscato per poi preparare il mio barattolino di marmellata.
O meglio, munita di una grande cesta mi sono dedicata alla raccolta dell’uva per poi sgusciarla e denocciolarla (faticosissimo, provare per credere) e consegnare la polpa alla mitica signora Rocchina che l’ha trasformata in un’ottima marmellata.
Successivamente c’è stata una sorta di “olimpiade del vino” durante la quale i vari visitatori – tra cui ovviamente io – si sono sfidati nella raccolta dell’uva di Fiano cilentano e nella pigiatura con i piedi dei grappoli precedentemente adagiati in una tinozza.
Un’esperienza divertente che mi ha permesso di sperimentare un po’ la vendemmia come si faceva una volta.
Dopo tutta quest’attività fisica, è poi arrivato il momento dell’assaggio.
Ho degustato gli ottimi vini della Tenuta Mainardi ad orario tramonto, con i caldi colori del sole che illuminavano le colline circostanti.
Nel frattempo la signora Rocchina ha preparato con le sue mani una gustosissima cena servita a mo’ di pic-nic, seduti su balle di paglia con vista vigneti.
Inutile dirvi quanto tutto fosse squisito, ma un applauso lo merita senza ombra di dubbio la pasta fatta in casa.
Di una bontà indescrivibile.
Ammetto che è stato difficile andare via, un altro pic-nic in Cilento tutto da vivere!
Ho scoperto un Cilento fatto di amore per la terra, ma ancora di più fatto di persone e di storie.
Sia l’Azienda Agricola Mastrantuono sia la Tenuta Mainardi offrono esperienze di qualità e al passo con i tempi pur rimanendo fedeli alle tradizioni e mantenendo la loro autenticità.
Un’ottima scelta se state pensando ad un pic-nic già organizzato in Cilento.
Ho conosciuto due famiglie stupende dai valori genuini e semplici, due realtà che mi fanno ancora sperare che questo mondo possa tornare ad essere migliore.
E per questo non posso far altro che ringraziare.